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296 | poesie varie |
Vedi tu come rimira
ed ammira
il sereno augusto ciglio?
poi, lo sguardo in sé raccolto,
china il volto
e si tinge di vermiglio?
Ora è il tempo, o gran Farnese,
or s’accese
a l’Italia nuova speme:
giá s’allegra, si rincora,
s’avvalora
e servaggio pivi non teme.
S’egli avvien che orgogliosetto
quell’aspetto
in bell’ira folgoreggi
— dolce orgoglio, amabil ire —
cresca ardire
e piú franco Amor guerreggi.
Al gran padre somigliante
vago infante
aprirá l’occhio ridente,
e andrá un giorno, andrá fastoso,
glorioso
da l’occaso a l’oriente.
Veggo Amor, veggo Natura
con gran cura
tesser giá mirabil velo,
poi mostrarlo a l’alma altera
che leggera
preme giá le vie del cielo.
Ogni affanno Italia spoglia,
lungi doglia,
lungi turbini e tempeste:
giá fra noi scese Imeneo
semideo
con la madre sua celeste.