Pagina:Maffei - Consiglio politico finora inedito presentato al governo veneto, 1797.pdf/87

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prime dignità, si radicò del tutto la massima dell’esser follia il soffrir disagi, e pericoli, per mantenere la grandezza e la podestà altrui. Questa è la massima, che può render debole ogni Stato forte, come la contraria, che si produce dall’esser tutti interessati nel Governo, può render fortissimo ogni Stato debole.

In somma, abbiam veduto, come le antiche Repubbliche dal comunicarsi ritraevano le forze loro, e come i Romani unicamente per l’uso d’incorporare anche l’altre Città, e l’altre genti nella loro Repubblica, arrivarono ad esser padroni del mondo. Un passo mi sovviene d’Erodiano accreditato Storico Greco, il quale m’è sfuggito sinora, benchè dal nostro Autore se ne faccia gran caso. Al proposito d’Aquileja, quando fece resistenza a Massimino, dice quello Storico, che le mura allora erano diroccate, perchè in tempo de’ Romani partecipando le Città d’Italia della Repubblica, nè di mura avevano bisogno, nè d’Armi. Parole degne per verità di rimanere scolpite nella mente d’ognuno di quelli, che in Governi Repubblicani si adoprano. Il partecipar della Repubblica operava, che le Città per difendersi da stranieri eserciti, nè di mura avevano bisogno, nè d’armi. Per render adunque uno Stato, che sia di competente grandezza insupe-