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antichità cristiane 113

piezza si disse mare: Cassiodorio (ad VII, 4), esponendo la Cantica, scrive che le pose nel portico, perchè i Sacerdoti mondassero i corpi prima d’entrar dentro a sagrificare. Ma la prima e più antica descrizione che di Cristiano tempio si abbia, cioè quella del sontuoso di Tiro, che troviamo in Eusebio (l. 10, c. 4), ci mostra come dentro il primo recinto ed innanzi alla Chiesa, perchè altri non entrasse dentro senza nettarsi, era un portico quadrato con abbondanti fontane. S. Paolino (Ep. 32) delle conche poste avanti delle Basiliche fa menzion più volte, e parla in un’epistola di quella ch’era nell’atrio della sua di Nola, dove fece metter versi che indicavano, come serviva per lavar le mani di chi entrava. Continuò assai tempo l’uso di lavarsi leggermente le mani e ’l volto; però nell’orlo superiore d’un tal vaso espresso nel Grutero (1047, 9) erano queste parole in Greco: non lavar la faccia solamente, ma i peccati ancora. Succedettero però le pile dell’acqua benedetta, che riteniamo ancora, e possiamo imparar dalla nostra, quanto alle Basiliche si ponesser grandi e magnifiche, e come da principio si ponesser fuori nel sito dell’acque per lavarsi, in cui luogo sottentravano.

Osservisi l’interna forma della Chiesa col pavimento basso, e gradini per li quali entrando si scende, e dalla parte di là si sale «al luogo che dovea servir tutto di presbiterio. Singolare è la forma de’ pilastri e delle colonne, per le quali si distinguono le tre navate; le muraglie non ebbero intonicatura alcuna; le fenestre gi-