Pagina:Maffei - Verona illustrata IV, 1826.djvu/121

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antichità cristiane 115

tempo già usata per gradino in un portichetto (levata ora e posta in sito non suo, dove può esser cagion a errore) insegna che Benfatto Monaco avea eretto una Chiesa a S. Benedetto. Entrisi in quell’oscuro luogo ch’è presso la porticella per cui siam passati dal Tempio nel Chiostro; e vedrassi un avanzo d’antichissima Chiesa, con quattro colonne che sostentano la volta, non compagne nè in grossezza, nè per lavoro, e con informi e disparatissimi capitelli. Parrebbe potersi credere che fosser presi qua e là, e fatti supplire alla meglio in tempo che la Fede non fosse ancora universale e del tutto trionfante, e però non molto dopo l’età del Santo. Quivi adunque ragionevolmente si può sospettare che riposasse da prima il corpo, e di questa Chiesa intenda S. Gregorio ne’ Dialoghi (l. 3, c. 19). Tutti i nostri hanno creduto sempre che tal Chiesa fosse quella presso il Castel vecchio che si chiamava S. Zeno in Oratorio: ma la sua struttura antichità non dimostra così rimota. Imparasi in oltre per l’istoria della traslazione novamente publicata, come l’antica Chiesa era quasi nell’istcssò sito della presente Basilica, poichè vi si legge che s’intraprese il nuovo edifizio per dilatar l’angustie del primo (Ist. Dipl. p. 330: et Ecclesiae angustiam dilatarent), e per collocar le reliquie più nobilmente: vi si legge ancora che nel far la traslazione si portaron prima l’ossa con sacra pompa, non per buon tratto di strada, come sarebbe stato necessario se si fosse portato da S. Zeno in Oratorio, ma intorno alla Chiesa (dum circa Ecclesiam gestaretur).