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86 | capo secondo |
sopra la porta. Camerette incavate in altri Archi ha spezialmente osservate e rappresentate il Desgodetz. Altre riflessioni pare dovesser l’arsi sopra le parti architettoniche di quest’edilizio ma per verità ne riman sì poco, e quel poco sì corroso e guasto, e tanto coperto e trasformato per la terra da piede, per li muri fabricativi in cima posteriormente, e per altre ingiurie, che nulla più si può dirne.
Rarissima particolarità è in quest’Arco, cioè il nome del suo architetto Lucio Vitruvio Cerdone scolpito sotto dalle parti. Si è già dimostrato, trattando de gli Scrittori, come l’Iscrizione è antica e sincera, e come liberto e discepolo del gran Vitruvio convenga credere il nostro Cerdone1. Niente osta a ciò il vedere nel piccol pezzo che riman di cornice modiglioni e dentelli, il che fu riprovato da Vitruvio; perchè dopo lui fu posto in uso comunemente. Aggiungasi che Vitruvio non tanto ordina di astenersi da ciò, quanto dice, essersene astenuti i Greci, anzi non essersi usato in nissun modo da’ più antichi dentello ne’ fastigii, ma cornici pure: la ragione per altro assegnatane può dirsi superstiziosa e troppo sottile. Vilruvio non avrebbe nè pure certamente ammesso il far nell’istesso capitello foglie che son del Corintio, e fascia lavorata tra le volute, ch’è dell’Jonico, perchè a suo tempo il Composito non era in uso ancora; e non per