Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/266

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256 i gusti [§ 38-41]

il secondo. In altri termini, man mano che cresce la quantità consumata, non solo scema il piacere che procurano nuove piccole quantità eguali aggiunto al consumo, ma inoltre i piaceri che recano quelle piccole quantità tendono a diventare eguali. Per chi ha già 100 fazzoletti, non solo il piacere che reca il 101.° fazzoletto è assai piccolo, ma è anche sensibilmente eguale al piacere che reca il 102.° fazzoletto.

39. Occorre ora anche vedere cosa accade quando varia, non più la quantità della merce di cui si considera l’ofelimità elementare, ma la quantità di altre merci colle quali vi è dipendenza.

Nel caso della dipendenza (α) (§ 9) il piacere che ci reca una piccola quantità di merce A, aggiunta alla quantità consumata, suole essere maggiore quando meno soffriamo della mancanza di altre merci; e quindi l’ofelimità elementare di A cresce quando crescono le quantità di B, C..... Ciò pure accade pel caso della dipendenza (β), almeno entro certi limiti. Il piacere che reca una lampada, aggiunta ad altre, è maggiore se si ha molto olio, in modo da potere adoperare anche la nuova lampada; e, viceversa, a che giova avere molto olio, se mancano le lampade per bruciarlo? Concludiamo dunque che, in generale, pel primo genere di dipendenza l’ofelimità elementare di A cresce quando crescono le quantità di certe altre merci B, C.....

40. Segue l’opposto pel secondo genere di dipendenza. Invero, se una merce A può sostituire una merce B, l’ofelimità elementare di A sarà tanto minore, quanto più si avrà in abbondanza il suo succedaneo B.

41. Per meglio vedere come tutto ciò segue, componiamo uno specchio, con numeri, del resto, scelti