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Diario di bordo: incontri, scontri, naufragi e salvataggi 111


5. Avvio del progetto, dove partiamo brillantemente e finiamo in un pantano.
5.1. - Durante il primo incontro avevo spiegato che il gruppo di lavoro complessivo, di 40 studenti, avrebbe dovuto dividersi in gruppi più piccoli, per gestire meglio i diversi oggetti che si sarebbero ripartiti. Non ho dato indicazioni sulla composizione di questi gruppi più piccoli, lasciando il tutto all’auto-organizzazione.

Dopo il primo incontro, gli studenti hanno creato un autonomo canale di comunicazione (chat) e hanno iniziato un procedimento di auto-organizzazione.

Nel nostro primo incontro, durante la settimana 1, mi hanno comunicato la suddivisione in 7 gruppi, di grandezza variabile compresa tra 4 e 7 studenti.

È emersa, da parte loro, la volontà di formare una “cabina di regia”, con un rappresentante per ogni gruppo e i tutor.

Per parte mia, ho precisato due punti:

  • ho espresso il desiderio che le fonti andassero depositate in full text in un repository condiviso (un drive condiviso), cui avessero accesso tutti i partecipanti; inoltre, che le fonti fossero catalogate in un file da cui risultassero i dati bibliografici ed i dati degli studenti che effettuavano il deposito nel repository (per cui se una certa fonte era stata trovata e depositata da Tizia, avrei voluto vedere questa correlazione);
  • ho invitato gli studenti a fissare un termine per la consegna del working paper.


5.2. - Durante la settimana 2, abbiamo avuto un primo incontro con la struttura di coordinamento (“cabina di regia”), ma l’incontro non è stato particolarmente produttivo dal punto di vista progettuale: è stato utile solo per prendere un contatto personale.

Sul lato cattedra, in una parte ancora invisibile agli studenti, un tutor ha creato la Dashboard del progetto1, in modo da avere il tracciamento delle metriche, ma non è ancora stato richiesto agli

  1. V. sopra, cap. 3, § 8.6.