Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/392

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255.I ministri del Re, ch’a piè gli stanno,
di passo in passo in fra le turbe liete
da la prodiga man spargendo vanno
in segno di letizia auree monete.
E tanta forza ha in sé l’oro Tiranno,
tanto può di guadagno avida sete,
che la plebe a raccòrlo intenta e fissa
cangia la festa in strepitosa rissa.

256.Con si fatto apparato in gioia e ’n riso
a la gran reggia arriva il Re novello.
Poggia su l’alta sala, e quivi assiso
straniero attende e messaggier drappello.
Cipro, ben ch’or da l’isola diviso
sia ’l continente, era giá unita a quello;
c nove regni avea seco ristretti,
ch’ancor son per tributo a lei soggetti.

257.Nove son dunque ad onorarlo presti
di nove regni Ambasciadori accolti,
per lunga barba e lungo manto onesti,
e di crespi turbanti il capo avolti.
A baciargli la man ne vengon questi,
pongon le destre al petto, a terra i volti.
Ei gli raccoglie, e innanzi a sé per dritto
seder gli fa sovra origlier d’Egitto

258.L’ambasciata ad espor preser costoro,
e i doni in un de’ tributarii Regi;
cose di cui nel sen non ha tesoro
l’Antartico Nettun, che piú si pregi.
Havvi gran padiglion di seta e d’oro,
sparso di varie cacce e vari fregi.
D’istorie v’ha tapezzaria reale,
arazzi da guernir camere e sale.