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CXLIV

Al medesimo

Intorno allo stesso argomento. Chiede dipinti del Palma e del Malombra.


Ho ricevute ie quattro copie della Galeria che mi avete mandate e ve ne ringrazio. Ma siate sicuro che quante me ne capiteranno in mano tante ne straccerò in pezzi o ne butterò al fuoco, e me ne farò prestare apposta dagli amici per abbruggiarle. lo non avrei mai creduto che le cose mie dovessero essere assassinale con tanto vituperio mio e vostro. Non mi bisogna dar ad intendere che vi sia stato correttore né riveditore sopra l’ impressione, che se ve ne fusse stato, ancorché fusse un pezzo di sasso, non avrebbe giamai lasciate passare scappate tanto grosse e tanto sciocche. Voglio che tutto il mondo sappia che il difetto non è mio ma vostro, e perciò mi scuserete se nel principio della Sampogna , la qual giá si stampa, leggerete una breve protesta ch’io ne fo, lamentandomi della vostra negligenza. Non ho potuto avertire tutte le balordagini che vi sono, perché non ho avuto tempo di osservarle tutte ad una ad una; il che sarebbe un voler dirizzar le gambe ai cani. Ne ho notate alquante qui incluse delle piú importanti, accioché nella seconda impressione vi si dia qualche rimedio se si potrá, se ben son sicuro che accommodando queste se ne faranno dell’ altre.

Iti primis , voglio che si levino via i madriali del signor Petracci, a cui non mancheranno delle altre occasioni migliori d’onorarmi, ma qui non è luogo da far pompa delle poesie altrui. Secondo, voglio che si tirino le linee tra gli spartimenti delle materie nel modo istesso che son tirate nel mio originale, e che il carattere tondo de’ titoli in ciascun capo sia alquanto piú grassetto di quello de’ nomi propri ; che si levino tante piazze vacue che si trovano in ogni pagina, riempiendole de’ componimenti che seguono, e se il luogo non è capace del sonetto intiero o del madriale, si finisca nell’altra facciata; che nelle dedicatorie