Pagina:Marino Poesie varie (1913).djvu/22

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10 introduzione

Ninfa del ciel, quando il tuo bel sembiante
prese a formar Natura,
fe’ qual pittor ben saggio,
che con rozzo carbone abbozza in prima,
quasi vil macchia oscura,
ombreggiata figura, onde poi tragge
colorite e distinte
meravigliose imagini dipinte;
perché la tua bellezza,
disegnata di negro, è l’idea vera,
il perfetto modello,
dal cui solo essemplare
prende ogni altra beltá quanto ha di bello.
L’altre gote, fiorite
di porpore e di rose,
son del divin pennello
pitture diligenti e dilicate,
a studio miniate;
ma quel tuo fosco illustre
scopre semplici e schiette
quelle linee maestre, in cui s’ammira
maggior l’arte e l’ingegno
de l’eterno disegno.

LILLA


Lidio mio, se di fuor bruna ho la scorza,
dentro son pura e bianca;
lá dove il volto manca
povero di colori,
disornato di fiori,
potrá, contrario a quel che in me si vede,
supplir candido amor, candida fede.