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Ottavo: quando la città fosse grande, in più luoghi simili ridotti si facciano.

Nono: la casa degli uffiziali, la prigione, la dogana, magazzino del sale e altri ridotti di uffiziali comuni, per le dette ragioni, siano propinqui alla principale piazza più che si può.

Decimo: che le taverne cocarie e postribolo siano in luogo coperto, non molto da quella distanti per evitare molti inconvenienti che spesse volte in simili luoghi sogliono accadere.

Undecimo: tutti gli altri banchi e fondachi siano insieme propinqui alla detta piazza.

Duodecimo: l’arte della seta insieme e non divisa in quella strada sia locata che più fusse ai forestieri e ai cittadini comune e usata; come principale ornamento della città, e perchè la concorrenza fa sì che l’uno artefice s’insegna fare dell’altro migliore opera.

Decimoterzo: l’arte della lana insieme sia, per questa ultima ragione, ma alquanto separata dai luoghi pubblici e molto usati pei molti strepiti, e per le opere e commodità dell’arte in quel luogo situata che salve le altre commodità più appresso alle acque fosse.

Decimoquarto: i tintori vicini al predetto luogo insieme per commodità loro e dell’arte, e connessi a questi le conce e addobbi per più varii cuoiami, appresso i calcinari e stanze dei pelacani per carte e camosci, siccome a tali esercizi si ricerca alli quali hanno rispetto1.

Decimoquinto: gli speziali, sarti e merciai siano per le principali strade distribuiti per commodità dei privati.

Decimosesto: i fabbri e mastri di legname per gli strepiti, e i calzolari per l’immondezza, siano fuori delle strade principali: vicini però a quelle.

Decimosettimo: siano i beccari distribuiti in quattro o cinque luoghi per la terra più comodi, indifferenti2 e coperti più che si può, per il fetore in quei luoghi inevitabile.

  1. Addobbi arnesi, masserizie. Calcinai, concie per l’arte del calzolaio. Pelacani conciatori di pelli. Camosci, pelli di camoscio fatte morbide dalla concia. Carte, parola che è qui in lato senso, cioè le membrane che usavano pei libri e le miniature.
  2. Indifferenti qui vale che que’ macelli siano indifferentemente accessibili agli abitanti di qualsiasi rione della città. Lo stesso senso al n.° V.