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12 vita

CAPO II.

Francesco disegna le antichità di Perugia, Ferento, Gubbio, Tivoli e Roma. Probabilità di un suo viaggio in Lombardia. Scrive il suo primo trattato. Ritornato in patria si ammoglia, ed è impiegato alle pubbliche acque. Vi esercita la pittura e l’architettura.


Ecco dunque quanto della vita del nostro architetto venne fatto di notare a’ suoi biografi, ed in ispecie al bravo e diligente Romagnoli. Ma la fortunata scoperta del codice membranaceo Saluzziano, prima idea del suo grande trattato, del che ne darò le prove nel catalogo ragionato de’ suoi codici, e la collezione sua de’ monumenti, ed il taccuino suo che conservasi in Siena, mi pongono in grado di spiegare in più soddisfacente maniera in che abbia egli trascorsi venti anni della più florida parte della vita sua, poichè degli edifizi che in questo periodo si dicono suoi mancano sempre le prove, che anzi sovrabbondano gli argomenti negativi.

Questo lungo periodo egli impiegollo studiando gli antichi monumenti, a que’ tempi più numerosi e meglio conservati assai che ora non siano, e di essi un grandissimo numero egli consegnonne nel suo citato codice architettonico, misurati e disegnati come usava allora, piuttosto a modo significativo e di studio, che non per avere la minuta esattezza: al modo stesso vedonsi i disegni di Giuliano da S. Gallo, di Bramante, di Ciriaco Anconitano, di Donatello e del Brunellesco, i quali levavano «grossamente in disegno quasi tutti gli edifici di Roma, ed in molti luoghi circostanti di fuori, colle misure delle larghezze od altezze, secondo che potevano arbitrando certificarsi» a dirla coll’antico scrittore della vita del Brunellesco (1). Che quei monumenti egli li misurasse nel citato periodo di anni, ne adduco gli argomenti nel catalogo de’ codici: qui

  1. Anonimo del Moreni. Firenze 1812, pag. 305. La prova del non essere codesto autore contemporaneo, come pretende il Moreni, vedasi nella seguente Memoria I, Notizia del Brunellesco.