Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/22

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10 Il ventre di Napoli

no tutto; il cui sistema di latrine, quando ci sono, resiste a qualunque disinfezione.

Voi non potrete lasciare in piedi le case, nelle cui piccole stanze sono agglomerate mai meno di quattro persone, dove vi sono galline e piccioni, gatti sfiancati e cani lebbrosi; case in cui si cucina in uno stambugio, si mangia nella stanza da letto e si muore nella medesima stanza, dove altri dormono e mangiano; case, i cui sottoscala, pure abitati da gente umana, rassomigliano agli antichi, ora aboliti, carceri criminali della Vicaria, sotto il livello del suolo.

Voi non potrete sicuramente lasciare in piedi i cavalcavia che congiungono le case; né quelle ignobili costruzioni di legno che si sospendono a certe muraglie di case, né quei portoncini angusti, né quei vicoli ciechi, né quegli angiporti, né quei supportici; voi non potrete lasciare in piedi i fondaci.

Voi non potrete lasciare in piedi certe case dove al primo piano é un’agenzia di pegni, al secondo si affittano camere a studenti, al terzo si fabbricano fuochi artificiali: certe altre dove al pianterreno vi è un bigliardo, al primo piano un albergo dove si pagano tre soldi per notte, al secondo una