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Dono elegante, fine, squisito: un orologetto da tavolino, un piattello d’argento per lettere, col coltellino attaccato per aprirle, una lampadina inglese, ecc. Si può offrire a un’amica tenera, a una con cui si flirta. È bene accolto, se la persona è fine.

Dono pericolosissimo: un calamaio artistico, una cartella di cuoio impressa, una penna d’oro, un buvard in istoffa antica. A qualunque donna facciate questo dono, essa lo adopererà contro di voi.

Dono sentimentale: fiori rari e freschi. Alla donna che amate. Ma non dimenticate di offrirglieli in un vaso di maiolica antica, o in un’anfora di Boemia: giacché le donne sono come Calcante: trop de fleurs.

Dono dolce e fugace: dei dolci. Alla donna amata. Ma, come sopra, in una bomboniera di Satzuma, o in una tazza di Sèvres, o in una coppa d’argento antico.

Dono individuale: una tabacchiera alla nonna, un rosario alla zia monaca, un paio di occhiali montati in argento all’altra zia, una borsa alla mamma. E sempre messo a buon interesse, questo dono!

Dono raro: cercare quello che più piace e che è meno possibile trovare, per la donna amata. Ebbene, dopo grande fatica, molto denaro e grande speranza, la donna amata, ottenuto il dono, resta delusa; e non arriva a nascondere la sua delusione. Voi, siete delusissimo.

Dono comune, volgare, che tutti possono fare, che tutti fanno: un gioiello, ricco o semplice, bello o brutto. Tutte le donne più fini, più eleganti, più sentimentali lo accolgono con entusiasmo!


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