Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/140

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non si sorride; non si ride; non si fa rumore, sedendosi, alzandosi, inginocchiandosi; non si agita mai il ventaglio, contro il caldo; non ci si volta mai indietro, per vedere chi è entrato, chi entra; non si saluta, di lontano, un amico, un’amica. Rammentarsi sempre, che la chiesa è fatta per il silenzio, per il raccoglimento, per la preghiera. In quanto all’uomo che entra in chiesa, egli è obbligato a una correttezza, anche maggiore di quella femminile: egli deve aver l’aspetto dell’uomo raccolto se non nella preghiera, nei suoi pensieri. L’uomo sta quasi sempre in piedi, in chiesa: senza voltarsi troppo a destra, o a sinistra, senza mai voltarsi indietro; se è seduto, non incavalcherà mai una gamba sull’altra, non si sdraierà mai sulla sedia; se si deve inginocchiare, s’inginocchierà senza chiasso e senza ostentazione; se deve pregare, pregherà sempre mentalmente, con modestia; se deve uscire, entrare, camminerà sempre senza fare nessun rumore. Un uomo bene educato non fa l’occhietto alle signore, alle signorine, in chiesa, perché è della massima sconvenienza; non si accorge di avere un’amica, una conoscenza, in chiesa, e, quindi, non la saluta; non commette la cafonata, purtroppo molto in uso, a Napoli, di pagare le sedie alle signore e alle signorine di sua conoscenza. In chiesa non si sputa mai, perché è una grave ingiuria al Signore, oltre che una sudiceria; non si tossisce, potendo reprimersi, e se si è malati, non ci si va. Le prediche si ascoltano attentamente, seriamente; senza dare segno di approvazione, crollando il capo; per chi si confessa o si comunica, è inutile dare regola di condotta in chiesa; poiché si tratta, allora, di persona assolutamente abituata a rispettare il Signore e la sua Casa.

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