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Ma poichè qualche volta dobbiam pur contentarci di congetture, facciamone una. Ogni volta che l’irritazione nervosa giunge ad ognuna delle vescichette elementari dell’organo della torpedine, le due elettricità si separano. Il calore che agisce sulla formalina, sopra alcuni metalli cristallizzati, separa le due elettricità: l’azion chimica fa altrettanto, le azioni meccaniche, confricazione, pressione, agiscono ugualmente; sia così dell’irritazione nervosa nella vescichetta dell’organo elettrico. L’identità di struttura e di disposizione d’ognuna delle vescichette farà che ognuno dei prismi divenga, per il solo istante piccolissimo della durata dell’irritazione, una pila, e quindi l’organo sarà un apparecchio moltiplicatore che durerà ad esser carico un solo istante, essendo in mezzo a corpi conduttori. La scarica si farà e al di fuori nel mezzo circostante, e in parte anche nell’interno dell’organo e tanto più fuori quanto più questo è miglior conduttore dell’interno dell’organo; si noti che abbiamo provato coll’esperienza esservi nell’interno questa scarica.

Ne verrebbe da questa ipotesi che gli stati elettrici contrari dovrebbero sempre trovarsi alle estremità dell’asse lungo dei prismi, ed è un osservazione di molta importanza e che appoggia in qualche maniera queste idee, quella che mostra le posizioni respettive dei poli nel gimnoto corrispondere a quelle dei poli della torpedine, quanto all’estremità dei prismi. Nel gimnoto i prismi stanno distesi lungo l’asse del corpo dell’animale, cioè vanno dalla coda alla testa o viceversa; nella torpedine invece i prismi hanno le loro estremità in contatto del dorso e della pancia. Or bene: nel gimnoto i poli son la coda e la testa, e nella torpedine si trovano sul dorso e sul ventre.