Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/164

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in se come in forza di un incantesimo; lo afferrò con una mano fredda come la morte, e mormorò con una voce rauca, ma commovente: che avete voi fatto? Cercò il nastro al quale il ritratto era appeso, e quando si fu tranquillato intorno al suo tesoro, si rivolse verso Melmoth e gli disse con una fermezza spaventevole: Voi dunque sapete tutto! Non so nulla, rispose Melmoth balbettando.

Lo spagnuolo si rialzò, e sciogliendosi dalle braccia di Melmoth che lo sorreggeva, si approssimò vivamente, ma barcollando, al lume, e contemplò il ritratto che teneva stretto in mano: era quello dell’uomo straordinario. Quantunque un poco grossolanamente dipinto vi si riscontrava il pennello d’un amatore; ma la somiglianza era di una fedeltà sorprendente. Il vostro antenato, disse quindi lo spagnuolo, era egli... l’originale di questo ritratto?... Siete voi uno de’ suoi discendenti?... Siete voi il depositario di questo terribile segreto, che.... Egli ricadde di nuovo sul pavimento agitato da terribili