Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/252

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una scena di confusione, della quale mi è rimasta a mala pena la rimembranza solamente so, che il vecchio mi parve più ipocrita, che mai. Frattanto la sala fu ripiena di domestici di ambedue i sessi. La mia genitrice fu condotta fuori della sala. Il mio genitore, che l’ama teneramente, fu tanto commosso da quello spettacolo ed irritato dalla mia stravagante condotta, che in un momento di cieco furore trasse fuori perfino la spada. A tal vista io diedi in uno scoppio di risa, lo che fu cagione, che a lui si gelasse il sangue nelle vene. Io spalancai le braccia, gli presentai il petto, e gli dissi: ferite! la mia morte sarà pur opera di cotesto uomo indegno. In grazia di lui voi avete incominciato a sagrificare il vostro Esaù; Giacobbe sia la vostra seconda vittima!.... Allora mio padre si allontanò da me, e inorridito dal mostruoso cambiamento, che la collera aveva fatto sulla mia fisonomia, esclamò: demonio! e da lungi mi considerava fremendo. E chi mi ha renduto demonio? gli risposi auda-