Pagina:Meditazioni storiche.djvu/168

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Clerin «miche. moderne.

IV. Auspicii e sorti osservano quanto altri mai. li modo delie sorti è semplice. Tagliano nna vermena di albero fruttifero in pezzetti, e distintili con certi caratterini spargono alla rinftisa, e a caso su una bianca veste: poscia, se di cosa pubblica si cerchi, ii sacerdote del comune; se privatamente,il padre di famiglia, fatta orazione agli Iddìi e gli occhi alzati al cielo, leva quei pezzetti tre volte ciascuno, e ne giudica secondo i caratteri. Se n’esce proibizione, più non si tratta la medesima cosa nel medesimo di; se permissione, vuoisi ancor’ la eonferma degli auspicii; sapendo essi pure come noi interpretare le voci e il volo degli uccelli. Proprio è di loro, tirar presagi ed ammonizioni da’cavalli. (Ib., 10.)

IV. La divinazione dalle bacchette ha qualche relazione colla divinazione dalie frecce, cbe fu in uso in tntto Oriente. Quando ! Turcomanni si stabilirono in Persia dopo la sconfitta de’ Ghasnevidi (an. 1038);, essi elessero un re, scrivendo sulle frecce prima 1 nomi delle diverse tribù, poi quelli delle diverse famiglie della tribù, poi quelli di diversi individui della famiglia tratti a sorte. (Gibbon, Bill, de la décad. de l’emp. rom., tomo II, pag. 224.)

1 presagi tratti dal canto e dal volo degli uccelli sono praticati nella maggior parte delle genti americane. (Natchez, Moses, Chiqoitos ec., lettre» idif., tomo VII, pag. 235; tomo Vili, pag. 141,264.)

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