Pagina:Meditazioni storiche.djvu/216

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nale, più satisfacente alla natura umana, che sia certo stata mai, ed in mezzo ad una civiltà avanzatissima, la quale parrebbe averne dovuto essere ottima serbatrice. Quanto più facile non dovett’ ella essere la moltiplicazione quando erano tanto più indeterminati i dommi, tanto meno spiegate, men pienamente, satisfacenti le tradizioni, meno avanzata meno sperimentata men serbatrice la civiltà umana! — Degenerarono, variarono eglino poi questi culli, con qualche somiglianza tra sè in ognuna delle tre schiatte primitive, con più dissomiglianza Ira schiatta e schiatta? Io il crederei; e crederei possibile ritrovar le tracce di tali somiglianze e dissomiglianze, e che vi si vedrebbe uno sviamento maggiore della schiatta Chamitica, uno minore per allora della Giapelica, uno minimo della semitica tutt’intiera. Ma non potrebbe esser dimostrato se non in un’opera speciale, e non potrà forse se non dopo altri lavori egualmente eruditi e più veramente filosofici che non furono gli ultimamente fatti.1 — Ad ogni modo, questo è chiaro ed importa al séguito nostro: che al termine della presente età poco meno

1 11 Panteon Egizio è fra tatti gli antichi quello ove si distingua più difficilmente la reliquia massima del monoteismo primitivo, il Dio sommo; tantoché non i riconosciuto tale Ammone se non dopo 1 lavori di Champollion. E Belo fu senza dubbio Iddio sommo degli altri Chamitici, Babiloniesi e Cananei; ma io ho già citateda Erodoto le abbominazioni del cnlto Babiloniese, e non voglio citare quelle anche più nefande del Cananeo. E tutte queste scandalezzarono sempre i Giapetici, fino all’ultima età che essi le andarono anzi a cercar là per portarle a Roma, la nuova Babilonia. All’incontro, che i primi Giapetici fossero men giù in corruzione di culti, parmi dimostrato e da questo loro stesso scandalezzarsi de’ Chamitici, e dall’aver serbata meglio dappertutto l’idea del Dio sommo, se non onico: Ormusd, Brahm, Giove ec. — E quanto ai semitici, el si può cosi poco parlare de’ lore colti degenerati, che si può dubitar anzi se fino all’età d’Abramo essi fossero degenerati. Non abbiam notizia di niuna idolatria di Assur, o degli Assirii, o di Ninive; e il trovar Giona profeta del Dio vero ascoltatovi anche tanto appresso, farebbe credere che anche allora i Niniviti si fossero scostati mene che gli altri. Ancora, de’ Caldei (certamente semitici) ci sono noti errori grandi senza dubbio; ma non cosi gran moltiplicità di numi ni cosi estrema corruzione, come dell’altre genti succedutesi a Babilonia: e il veder Daniello quasi confuso con essi dai re MedoPersiani, farebbe credere che serbassero fin allora qualche monoteismo. Si sa che gli Arabi (per vero dire,non solo semitici ma Abramiti) non ai scostarono interamente mai dal monoteismo. E finalmente qualche miglior conservazione del Dio vero nella schiatta di sem sembrami accennata nelle parole della solenne profezia di Noi; « BOnedictus Domititu Deus sem. » (Gen., IX, 26.)