Pagina:Meditazioni storiche.djvu/251

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nenie asiatico di che parliamo, era il caore, il centro, la via a talle quelle relazioni; e le nazioni da noi nominate erano insieme i più grandi produttori, i più grandi trasportatori, e i più grandi consumatori di quell’età. Babilonia situata non lungi dalla congiunzione e dalla foce de’ due grandi fiumi Tigri ed Eufrate, era al centro delle, comunicazioni tra tutto Oriente ed Occidente, tra il settentrione e il Mezzodi allora abitali; Ninive ed Ecbatana, situate tra Babilonia e quelle genti settentrionali, servivano alie comunicazioni di tulle queste tra sé e col gran centro; sardi a quelle tra tntla l’Asia per l’Egeo e l’Ellesponto, colla Grecia già abilatissima, coir Europa settentrionale già abitata; e Tiro, scalo massimo, congiungevi tutta l’Asia per il Mediterraneo coll’Europh meridionale e coll’Africa settentrionale. Tatti questi siti furono cosi bene scelti, od anzi dati dalla nq^ura, che anche attraverso alle condizioni mutale per quaranta secoli, essi. rimasero, ’cop. pqphe variazioni ed una sola eccezione, i centri, gli emporii, gli scali di lutto il commercio amano. A’ Babiloofc succedettero susa, Clesifonte * Bagdad, e sta per sbcceder forse Bassora, poco distanti. A Ninivs Ecbatana, Trebisondg, Theran, forse Tiflis; a sardi Calcedonia, Bisanzio, Costantinopoli e smirne; a Tiro Alessandria d’Egitto, Anlychia, Acri, e tutta quella costa fenicia che la difficoltà de’ suoi porti non impedi nè impedirà mai d’essere la più frequentala di tulle le marine. Una sola eccezione di presso a tre secoli, noi veggiamo a quest’andamento perenne del gran commercio umano; i tre secoli ora scorsi, quando furono insieme massima la barbarie maomettana che rendeva impervia l’Asia occidentale, e nuova la operosità commerciale deWEuropa occidentale che fece scoprirle seguire la circumnavigazione africana. Ma diffusasi quell’operosità ai noBtrfdl anche nell’Eurj^a orientale, già incomincia a riprendere l’antiche vie; e se mai la meridionale, se le nazioni ripuarie al Melili terraneo, se Italia, Grecia, spagna, Barberfa ed Egitto riprenderanno, come accennano, l’operosità antica noaoè dubbio ch’elle riprendano quella via tanto più vicina ad esBe, ed agevolala loro dalle nuove invenzioni, e dallo sforzalo e lento ma oramai inevitabile incivilimento dell’Asia