Pagina:Meditazioni storiche.djvu/298

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che cresce una causa posta, non è guari da dubitare che questa sia cansa vera. E quindi, a chi ben consideri, è nulla la difficoltà fisiologica del credere d’origine cornane, e le belle schiatte giapeliche occidentali, e queste quantunque brutte orientalisettenlrionali.1 — Resterebbero quindi ad esaminare solamente le probabilità filologiche, quelle cioè che posson venire dalle somiglianze e dissomiglianze della lingua cinese con l’altre giapeliche. Ma ognun sa quanto poco sieno avanzati gli studi di quella lingua in generale; e quelli in particolare del suono delle voci, che è l’importante nella quistione dell’origini. Ondechè ci sarà conceduto il lasciare questa intieramente; e tanto più quella (la quale sola, per vero dire, ci sembra restar dubbia), con quali delle lingue giapeliche, la lingna cinese abbia più stretta consanguineità. 1

1 Quando si parla della potenza de’ climi sulle condizioni umane, ei bisogna distinguer bene tra le condizioni morali e le materiali o fisiologiche. Sulle prime, il dima non può solo; la moralità de’ primi padri, l’educazione successiva, le tradizioni, gli eventi storici della schiatta, possono molto pure; epperciò noi ci opponemmo alla scuola che esagera la potenza morale e politica del clima. All’incontro, sulle condizioni materiali fisiologiche il clima poti molto più senza dubbio; epperciò noi ci opponiamo qui a coloro che non concedono al clima tal potenza. — Ila contro alla potenza fisiologica de’ climi si citano, oltre altri minori, due grandi fatti. In Europa, la schiatta settentrionale Britannica e scandinava è tutt’ altro che gialla e camusa, è bianchissima e bellissima; ed in Affrica, la schiatta Abissina è pur bianca e bella, non camusa e nera. Come ciò a due latitudini ove incominciarono, e durano le degenerazioni Mongolica e Negra? Ma questo quasi misterio fisiologico può forse spiegarsi dalla storia. Ambe queste immigrazioni sono comparativamente moderne, non sono dell’età della dispersione, dell’età de’ grandi e subitani cambiamenti di clima, che dovettero, più ch’altro, forse produrre le grandi degenerazioni corporali, dell’età in che le nozze strettamente e continuamente consanguinee accrescevano e mantenevano tali degenerazioni. Quando la schiatta lndoGermanica giunse in scandinavia, e l’Abissina sull’altissimo Nilo, elio s’erano acclimatate, incrocicchiate, mutate a poco a poco; e non ricevettero cosi dal clima estremo quell’impressioni subitane, e quindi quelle quasi malattie ereditarie in che consistono le degenerazioni.—Del resto giudichino i naturalisti qual valore abbia nella loro scienza siffatta spiegazione. La scienza storica dà loro il"fatto indubitabile, che le grandi mutazioni fisiologiche non avvennero se non nell’età primitive: veggano essi quali cause (se le accennate od altre) operassero allora, che non poterono più operare posteriormente.

■ Chi avesse fretta ed amore a taliquistioni, potrebbe ricorrere oltre ai già antichi De Guignes, Fréret ec., a’più moderni, Abel Rémusat e Klaproth, e principalmente all’ultimo nell’Alia PolygloUa, Paris 1823, e nei Tableatus hiiloriquei de l’Ai te deputi la monarchie de Cyrva jutqu’à noi jouri,