Pagina:Meditazioni storiche.djvu/356

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X. Daccanto a qaesta quistione massima dell’origine, scompariscono l’importanza e la difficoltà di tutte quelle che si fanno sui riti, e sn’dogmi stessi egiziani. Poste le apoteosi, gl’iddii e poi gl’idoli gentilizi, s’intende facilmente il ritrarre ognuno de’ padri divinizzati or con questo or con qnel simbolo particolare, per distinguerli; e siffatti simboli essersi presi dagli animali domestici o selvaggi od anche feroci (quelli forse più comuni in ciascun paese, o quelli là cui natura ricordava quella del padrere della gente), i capi de’ quali si posero in luogo dell* teste umane a coi gli artefici egiziani non seppero dar mai nè espressione nè fisonomia nè età e quasi nemmen sesso; e che nnito cosi il simbolo, l’idea d’un animale a quella di nn padrere e dio, si lasciasse a poco a poco il resto della figurazione, si serbasse solamente l’animale per simbolo, per immagine, per idolo vivente, per Dio. Certo questa mi pare la sola spiegazione possibile di quella assurdità degli Iddii tori, o buoi, o vacche, od arieti, od ibi, o girifalchi, o cani, o gatti, o serpenti, o cocodrilli, di che si scandalizzò la stessa poeo scandalizzabile antichità. — Ancora, all’oso del divinizzare i primi padri, parrà conseguente quello dell’aver religiosamente preservati i corpi loro, e poi de’ padri posteriori che non si divinizzavan più; e quindi, naturali i progressi che furon fatti, la perfezione che si ottenne nell’arte dell’imbalsamare; e la moltitudine e la magnificenza de’ sepolcri; e quelle piramidi, di che forse è inutile disputare se fossero templi o sepolcri, essendo elle state probabilmente sepolcri e templi ad un tempo, sepolcri d’uomini iddii. — Ancora, posti i colli gentilizi finché durarono le genti divise, s’intende qui meglio che dovunque altrove, si prende sul fatto il religarsi de’ cnlti in religione, quando si raccolsero le genti in nazione sotto la XVIII, dinastia. E perchè questa fu della gente, e de’ re Tebani,. perciò diventò principale il cullo di quella

dri primitivi, e le quattro madri. — Ma io lascio volentieri tutto ciò. Noi, studiosi di tutte le storie raccolte in istoria universale, possiam forse aver qualche vantaggio nel trarre dai paragoni i principii; ma le applicazioni di questi non possono esser fatte bene se non dagli studiosi speciali.