Pagina:Meditazioni storiche.djvu/430

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chiamava allora per anco filosofi, dotti o scienziati specillativi, racchinsi in sèod accerchiati d’nna scuola a speculare sulla verità materiale od intellettuale; ma quasi tutti uomini di pratica e d’alto affare, operanti più che scriventi od insegnanti, meno maestri con iscolari, che non uomini di stato con seguaci politici. Vedesi dalla stessa nomenclatura dei sette, o piuttosto dei nove fra’ quali si disputa quali fossero i sette famosi soli o sapienti: Periandro tiranno di Corinto (a. 625 circa avanti Gesù Cristo), Cleobulo tiranno di Lindo (a. 586 eirca), Pittaco tiranno di Mitilene (a. 586 circa), Biante cittadino principale di Priene (a. 586 circa), Talete di Mileto (a. 586 circa), Cadmo di Mileto (a. 530 circa), Chitone eforo di sparta, Milone di Chene, e l’ateniese solone. La loro sapienza tutta pratica e morale fn compresa in alcune massime o regole, o grecamente gnomos, onde le rimase il nome di gnomica. E queste sentenze di che rimangono parecchie belle e semplici, o forse anche volgari, furono tutte composte in versi.1 — Di nno solo fra tntti questi non s’ha certezza che abbia versato nelle cose pubbliche; nn solo fu, ad ogni modo, ciò cbe si. chiamò poi e si chiama filosofo speculativo, il jonio Talete. Ed egli solo fece scuola di compagni o seguaci: Anassimandro e Anassimene tutti due di Mileto, e Ferecide di Siro, il quale ha nome di essere slato primo scrittor di prosa fra Greci, ed alcuni altri, che tutti insieme hannoy&fne di prima scuola di sofi greci; la scuola jonica. — Dalla quale in breve (e cosi negli ultimi anni dell’età onde trattiamo o ne’primi della seguente, intorno all’epoca di Ciro) si staccarono poi due altre scuole; fondata l’una da Pitagora di Samo in Cretona, e l’altra da Xenofane di Colofone in Elea, e cosi amendue nella Grecia italica. E quindi sembra confermarsi l’osservazione già accennata: che tra le tre grandi divisioni delle genti greche, le elleniche propriamente dette o centrali, le asiatiche e le italiche, fiorissero intellettualmente a quel tempo le asiatiche sopra tutte, ma

1 Bulwer, pag. 851 e seg. — Meiners, Histoire des Sciences dans la Grèce, traduite de l’alemand par Laveaux, Paris; an VII, tomo I, pag. 44 e seg.— Tennemann, Manuel de l’Histoire de la Philosophie, traduit par Cousin, Paris 1829, pag. 7377.