Pagina:Melloni - Relazione intorno al dagherrotipo, Napoli, 1839.djvu/17

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altra maniera - il vapore metallico sviluppato in virtù del calore s’innalza, tocca la lamina, ed ecco apparire in mezzo al campo giallo alcune tinte biancastre le quali formano progressivamente, e come per incanto, la copia esatta dell’immagine dianzi osservata nella camera oscura - In alcuni minuti questa portentosa influenza del vapor mercuriale arriva al suo massimo effetto: si toglie la lastra dal recipiente, e si tuffa, prima in una dissoluzione calda di sal marino, o fredda d’iposolfito di soda; poscia nell’acqua stillata alla temperatura di cinquanta, o sessanta gradi - Ogni traccia di giallo sparisce, e rimane un graziosissimo e delicato disegno a chiaroscuro atto a sopportare l’azione della più viva luce senza subire la menoma alterazione.

Dinnanzi ad una serie d’operazioni sì originali e collegate con nessi del tutto estranei a qualunque induzione metodica, la scienza rimase per qualche tempo attonita e silenziosa. Ma le ricerche sperimentali del Dottor Donné somministrarono infine gli elementi necessari ad una chiara intelligenza delle azioni che il vapor d’iodio, la luce, il vapor mercuriale, l’iposulfito di soda, e l’acqua esercitano successivamente sulla lamina metallica.

In primo luogo è facile il chiarirsi che lo strato superficiale di materia gialla, formato per l’esposizione della lamina all’iodio ridotto in vapori, risulta da una combinazione di questa sostanza coll’argento, e non già da una semplice deposizione e solidificazione del vapore sulla superficie solida. Difatti, si ponga entro una storta di creta, o di porcellana a lunghissimo collo una certa quantità d’iodio, se ne turi poscia ermeticamente l’estremità, e riscaldato leggiermente il fondo, si lasci freddare. Rotta la storta verso la sommità si troveranno


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