Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/212

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inetta al dominio; era stato un volere ragionato, era la sua interpretazione dell'amore, era una insaziabile necessità di sacrifizio, una manìa innamorata di abnegazione! Essa si era fidata.... aveva voluto fargli vedere che si fidava!... Voleva a tutti i costi bastare al cuore di quell'uomo! E tutto ciò non era valso a nulla. Era caduto un'altra volta ai piedi di quella.... E ora?

Il padre Loria la lasciò dire. Ma, quando essa ebbe finito, quando, ancor tutta fremente del suo sfogo, si lasciò ricadere sui guanciali con un gesto risoluto, egli prese a parlare.

Non fece discorsi lunghi.

— La comprendo e la compatisco, — mormorò dolcemente. Poi, mentr'ella lo guardava smarrita cogli occhi grondanti lacrime, ingiunse pacatamente: — Ora bisogna far due cose. La prima: perdonare.

Essa ebbe un lungo brivido. — E poi? — chiese con un'appassionata ironia.