Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/218

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La partenza era recente e l'ardore dei commenti non era pur anche venuto meno. Veramente la signora non era al tutto ristabilita; stava però assai meglio. Ma ne aveva patito del male, poveretta! E che festa per tutti, quando, era scesa a desinare per la prima volta!

Non la scorderebbero così presto, quella sera. Il pranzo era stato preparato, non già nel salone grande, ma in un salottino caldo, caldo, ornato delle più belle camelie della serra! Finito il desinare, la Duchessa, appoggiata al braccio di suo marito, era venuta un momento sotto il portico, per ringraziare quella brava gente che aveva tanto gridato: Evviva! Aveva parlato quasi a tutti, aveva riconosciuta la vecchia portinaia, salutata la fattora, poi aveva osservato che ci erano due guardiani dei pascoli e persino Drollino, il quale, da quel selvaticone che sarebbe sempre, se ne stava mezzo nascosto, dietro uno dei pilastri. Anzi, lo fece chiamare.

— Ho saputo — gli disse soavemente — che