Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/222

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olio ardeva vacillando davanti ad un quadretto di Sant'Antonio e socio. In un box aperto e disoccupato, il sorvegliante di servizio, coricato su di una branda ed avvolto nel suo bigio mantellone, russava saporitamente.

In scuderia non c'erano in quei giorni più di una quindicina di cavalli. Stavano quieti. I più dormivano, alcuni si movevano ogni tanto, con un lieve scalpitìo, accusando le proprie mosse col rumore delle palle di legno appese alle cavezze.... che si urtavano contro le pareti esterne delle mangiatoie.

Mia era ultima nel compartimento di destra, e dormiva stesa di fianco sulla paglia; ma quando Drollino, avvicinandosi, la chiamò sommessamente per nome, la povera bestia, destandosi, si rizzò impetuosamente, con quel moto così rapido proprio del cavallo fino che non si vuol lasciar sorprendere in una posa d'inazione. Voltò la testina intelligente, e fissò il padrone coi grandi occhi espressivi.