Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/281

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— E la Duchessa? — continuò Battista — se lo sapesse!... Io dico che se lo sa stavolta, gli riprende tutti i soldi che gli ha dato e lo manda al diavolo.... ammenochè.... non si consoli.

— Come?...

— Eh, diamine! facendo altrettanto.

Drollino si drizzò d'un salto, cogli occhi iniettati di sangue, pallido come un morto, e per un momento guardò l'ex-ubbriaco in un modo molto bizzarro e poco rassicurante. Ma subito si calmò, e si mise a ridere.

Si sarebbe detto che, a furia di star sempre così serio, avesse dimenticato come si fa a ridere; certo che il suo ridere non somigliava a quello di nessun altro.

— Ah! vorresti provare.... dici?...

— Sì.... per curiosità. Vorrei provare come la piglia. Certe volte, quando la vedo allegra, contenta, mi viene come una rabbia, una smania di dire la verità a quella povera donna. Almeno non farebbe più la figura d'una bambina, e non si