Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/293

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nell'ombra. Nel lato soleggiato era la fossa comune, quella dei poverissimi del comune. Al centro s'alzava una buona croce di legno, forte e poderosa, e bastava per tutti i morti di quella classe.

La porticina pareva chiusa. Drollino, nell'entrare, aveva avuta la precauzione d'accostarla.

Non si moveva punto.... Stava rannicchiato appiè del muricciolo, silenzioso, immobile come le tombe senza nome che lo attorniavano.... Era livido in volto e teneva gli occhi sbarrati, ma sui tratti così alterati, recava, come incisa, l'espressione immutabile d'una selvaggia determinazione.

A un tratto s'alzò, e d'un salto, aggrappandosi alle tegole, sollevò il capo oltre il livello del muricciolo.... scrutando collo sguardo l'aperta campagna.

Aveva scelto bene il suo posto di agguato. La strada maestra passava, scendendo, davanti al piccolo cimitero. Oltrepassandolo d'un trar di sassi, faceva un gomito con una brusca voltata.