Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/35

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dalizzato.... Alzò le spalle, con un atto sprezzante poi, di volo, ritornò verso la scuderia.

Ci stette tardi, sin che potè.... sinchè il mozzo di guardia non lo mandò via minacciandolo d’una pedata. Implorò di poter passare la notte, lì sulla paglia, accanto alla neonata. Ma invano. In scuderia, passate le dieci, non potevano rimanere se non le persone addette al servizio notturno.

Uscì agitatissimo, con un desiderio febbrile di tornare là dentro. Non poteva spiccarsi dai pressi della scuderia. Ronzava continuamente attorno all’uscio serrato, correva di qua e di là, assorto nel pensiero che tutto lo dominava; aspettando impazientemente l’alba che gli avrebbe agevolata l’occasione di tornare in quel paradiso perduto e di cacciarsi in un cantuccio. Oh! non importa dove, pur che fosse là, vicino al box, dove Rowena collo sguardo stanco memore del male sofferto e fatta ancor più intelligente dalla recente maternità, fissava la piccola bestiolina pelosa che ancora non sapeva reggersi in piedi.