Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/84

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parve proprio che rispondessero di sì, e che facevo bene ad accettare. Anche il mio confessore fu dello stesso parere, e io in capo ai tre giorni dissi alla Superiora che accettavo. La Duchessa venne subito, mi chiamò la sua cara figliuola, e mi colmò di regali stupendi, che fanno andare in estasi le mie compagne. Il mio fidanzato tornò pure parecchie volte, e io adesso non capisco più come ci sia scritto nella dottrina che la moglie ha l'obbligo di amare suo marito! Bell'obbligo, bell'impresa!

«Io, per dire vero, capisco di parere una stupida, perchè non so mai trovare il coraggio di parlare, e sono anzi più contenta di star lì quieta, dietro alla grata, a sentirlo parlare con una voce dolce come, oh no, molto più dolce di quella della sua mamma, e a vederlo al di là della grata appoggiare sulle sbarre la fronte bianca e la sua barba bionda che par d'oro. Mi sono accorta che ha gli occhi celesti. Poi ha delle mani bianche bianche, con un