Pagina:Memoria intorno alla progettata strada a ruotaje di ferro in rapporto a Bergamo.djvu/13

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Per ultimo se parlasi del prolungamento di cammino, il quale andando a passare, come di sopra si disse, per Trezzo, e di là progredendo a Monza, risulterebbe di circa miglia 7 ed un terzo maggiore della linea diritta da Brescia a Milano, sarebbe ben poca cosa, attesa la celerità delle locomotive combinata col riflesso suesposto circa alla ripartizione della pendenza colla contropendenza; e questa poca cosa non dovrebbe avere la preponderanza in confronto degli utili che vi anderebbero congiunti: fra i quali figurerebbero come assai notevoli quello dell’aggregazione all’Impresa del molto prodotto della comunicazione con Monza; e l’altro che di tale maniera la Società della grande Strada Lombardo-Veneta si sottrarrebbe al conflitto d’ogni altra concorrenza estranea per la costruzione della strada ferrata da Milano a Monza, giacchè sciegliendo siffatto andamento, Monza sarebbe naturalmente compresa nella linea da Milano a Venezia.

Quesito III.° == Se le esigenze nostre per la strada ferrata siano infatti convenientemente soddisfatte colla costruzione di essa secondo la linea designata nelle ultime pubblicazioni, e che legherebbe i due punti estremi di Milano e di Venezia con Brescia, Verona, Vicenza e Padova passando nella provincia nostra fra Treviglio e Caravaggio.

Risposta == Pare siasi voluto credere che alle esigenze della Città e della intera Provincia di Bergamo resterebbe provveduto colla designata linea stradale in quanto la si farebbe passare nella pianura fra Treviglio e Caravaggio. Ma non occorre grande studio onde conoscere l’insussistenza di questo pensamento. Per escluderlo basta riflettere essere propriamente la Città di Bergamo la sede primaria del nostro traffico, ed estendersene grandemente le diramazioni in alcuni dei Distretti superiori: essere i nostri Distretti di Treviglio e di Romano (i Distretti toccati dalla linea summentovata) comparativamente molto men popolati di quelli di Bergamo, Martinengo e Ponte S. Pietro, pei quali la strada dovrebbe invece passare; mentre il numero degli abitanti per ogni 100 pertiche di suolo che è di 12 nel Distretto di Treviglio, e di 9 in quello di Romano, sale invece a 34 nel Distretto di Bergamo, a 22 in quello di Ponte S. Pietro, ed a 15 in quel di Martinengo. E non si ha poi che a ricorrere a quanto è stato detto colle stampe dal prelodato egregio economista a dimostrazione della disconvenienza di strappare a forza l’attività commerciale ed industriale da suoi centri antichi, per traslocarla altrove; di far nascere la necessità della costruzione di appositi fabbricati e dello stabilimento dispendioso di necessarj servizj per deposito delle merci e per ricovero delle persone fra Treviglio e Caravaggio; e di obbligare le persone e le merci che partono da Bergamo a fare un lungo viaggio per recarsi ad aspettare la locomotiva sulla strada ferrata in quella ben discosta località, con grande spesa per iscaricare e ricaricare le mercanzie. Altronde non sarebbe mai sperabile che se la Società della grande strada non supplisce essa medesima a questa parte di viaggio colla costruzione di un braccio apposito, vogliano altri speculatori impegnarsi in un tale affare con vera, o con perseverante intenzione di compierne l’esecuzione, dopo che gli inconvenienti e le difficoltà di tali diramazioni stradali sono state colla massima evidenza dimostrate dalle pubblicazioni che si hanno sott’occhio. E sia per tutto ampia conferma il fatto che si vuol condurre, non senza qualche stento, la grande strada ferrata in vicinanza alla Città di Brescia, piuttostochè lasciar sussistere il bisogno di congiungerla alla strada medesima con una diramazione. Oltrechè a rendere sempre più difficile per noi la facitura della strada di congiunzione concorrerebbe la ben grave circostanza che attesa la molta pendenza fra