Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/448

Da Wikisource.
36 prospettiva degli antichi



SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA.

Figura I.


La figura che si propone esprime un cubo composto di tanti pezzi di legno insieme connessi in modo che i quattro piè ritti, e le otto traverse formino il carcame del cubo, e nelle sei faccie sono inserti sei ottagoni, cioè uno per faccia parimenti costrutti da otto pezzi caduno;, alquanto minori in grossezza del carcame; la icnografia di questo cubo, è la faccia inferiore su cui poggia, espressa dal quadrato A. H, la faccia B. C è il prospetto ossia l’ortografia, G. F, la parte posteriore dell’ortografia, le A. E, e B. F le faccie laterali, od i lati, e la D. E, la faccia superiore, o la copertura: di ogni pezzo di questo componimento se ne può rilevare col compasso la precisa geometrica dimenzione, per valersene a comporre un altro simile cubo da servire di modello all’operajo.

Questo genere di disegno è quello che Vitruvio chiama scenografia, ed è un terzo metodo di disegnare in tutto geometrico, ad eccezione degli angoli della figura, o del corpo che si rappresenta, i quali in questo genere di disegno sono diversi dai veri, a cui non possono in verun modo attribuirsi le proprietà del disegno prospettivo, giacchè esso non esprime l’imagine della cosa ma la cosa stessa; per dare una chiara idea ne ho fatta la figura in disegno prospettivo di uguale base, altezza, ed ugualmente posto sopra il piano della terra acciò si possa giudicare della differenza loro. Vedi la figura II.

È cosa ovvia e naturale, che Vitruvio abbia descritta la proprietà del disegno scenografico, piuttosto che quella del prospettivo, poichè quest’ultimo appartiene alla pittura, e non direttamente all’architettura, e ragion vuole che Vitruvio descriva l’essenza del disegno scenografico, poichè tutti sanno, che Vitruvio