Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/149

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pra le cessioni o convenzioni del Vescovo Egnone e del Vescovo Enrico, delle quali abbiam fatto cenno più innanzi. Queste cessioni erano state già prima la cagione di gravissimi torbidi, e di occupazioni armate del Vescovato di Trento fatte dai Serenissimi Conti del Tirolo, le quali cessarono poi, come abbiam detto a suo luogo; ma la questione della sovranità sopra il Vescovato di Trento si riaccese e si rinnovò più che mai tra il suddetto Serenissimo Arciduca Ferdinando ed il Cardinale Lodovico Madruzzo. Erasi questi indotto l’anno 1567 a sottoscrivere un atto, con cui prometteva di non pretendersi più in avvenire, nè nominarsi Principe di Trento, ma di voler riconoscere per tale e per suo proprio Principe il Serenissimo Arciduca. Protestarono dappoi il Cardinale ed il Capitolo contro la nullità di quest’atto per varie ragioni; il che diede motivo ad una nuova occupazione fatta dalle armi tirolesi della città e del Principato di Trento. Il Cardinale si portò in Roma a fine d’implorare il patrocinio ed il favore del Papa S. Pio V., e ad un tempo stesso inviò il suo Cancelliere aulico Felice degli Alberti de Enno alla Dieta de’ Principi dell’Impero a fine di difendere innanzi ad essa contro il Serenissimo Arciduca, e perorar la sua causa. Il Papa S. Pio V. s’interessò vivamente in favore del Cardinal Lodovico, e scrisse iteratamente le le più fervide lettere all’Imperatore Massimi-