Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/167

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il suo Vescovato e Principato egli morì li 15 Dicembre 1658 nell’età di soli anni cinquantanove nell’atto di alzarsi dal letto per l’improvviso scoppio d’una vomica, che gli tolse repentinamente la vita. La nuova di questa inaspettata morte sparse un universal dolore e cordoglio in tutta la città. Il suo corpo dopo essere stato imbalsamato fu riposto nella Cappella del Castello, ed ivi fu tenuto per sette giorni continui, finchè si fosse allestita e disposta ogni cosa pe’ suoi funerali, che il Capitolo della Cattedrale volle, che fossero sontuosi e magnifici, onde render dopo morte un solenne omaggio alle sue virtù. Il Capitolo fece ergere nel Duomo un grande catafalco ornato d’iscrizioni italiane e latine, e di quattro statue rappresentanti la misericordia, la giustizia, la fortezza, e la vigilanza, ch’erano le virtù principali del defunto Principe. Li 22 Dicembre il suo corpo fu dal Castello trasportato nel Duomo con solennissima processione di tutte le confraternite laicali, e di tutte le scuole d’arti, di tutti gli ordini religiosi o monastici, e di tutto il clero secolare della città e de’ suoi contorni, di tutta la nobiltà e cittadinanza di Trento, e di tutta la Corte del defunto Principe in abito di gramaglia, ed in fine d’un’immensa folla di popolo, che sinceramente piangea la di lui morte. Le sue esequie furono rinnovate solennemente per tre giorni con esservi stata recitata ogni volta un’orazione funebre da tre