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74 memorie storiche della città

Signor di Biseno e della Pietra, e gli tolse ambedue queste signorìe. Il Castel della Pietra fu poi per posteriori accordi ceduto dal Vescovo all’Arciduca Sigismondo Conte del Tirolo, e del Castel di Biseno colle terre, che da esso dipendono, il Vescovo Giorgio investì a titolo di feudo i Conti di Trapp, che anche oggidì lo posseggono.

In un catalogo de’ Vescovi di Trento, ch’era nell’Archivio episcopale, e che trovasi registrato nel libro Monumenta Ecclesiæae Tridentinæ, leggesi del nostro Vescovo Giorgio de Hach, che «hic licet exigui corporis, sed magni animi fuit. Castrum Boni Consilii Antemurali, Turribus, et Propugnaculis munivit. Pisenum et Petram Castra devicit, Castrum Coredi a Fundamentis restauravit, Suppellectilem argenteam, ceteraque Pontificalis Dignitatis ornamenta non contemnenda suo Successori reliquit: humilibus propitius, superbis adversus, plerosque sui et Ecclesie emulos castigavit ....»

Allorchè il celebre Enea Silvio Piccolomini divenuto Papa col nome di Pio II. tenne in Mantova l’anno 1459 quella solenne assemblea, che aveva convocata per trattar della guerra, che muover dovevasi contro il Turco, alla qual assemblea intervennero gli ambasciatori della maggior parte de’ Principi d’Europa, gli ambasciatori dell’Imperatore Federico erano il Vescovo di Trento (cioè il nostro Giorgio di Hach), ed il Principe o Marchese di