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capitolare. Si elessero da un consiglio dei comandanti della forza armata il signor conte Appiani capitano nel reggimento d’Asti, ed il signor Gabutti per concertar col comandante del forte la capitolazione da stipularsi, e loro si consegnò il seguente dispaccio.


Il Comandante del blocco del forte di Ceva Francolino
al Comandante della fortezza Giovanni Maris.


Dal Campo di Bajone li 14 maggio 1799.

Cittadino comandante, ieri colli nostri parlamentari, avete stabilito che non si sarebbe fatto fuoco nel mentre della trattativa, le vostre sentinelle non hanno osservato questa sacra promessa. I comandanti ufficiali della forza armata, sono moderati e generosi nel loro tratto ed osservanti delle leggi militari, vi si rimettono i Capitoli per la vostra sottoscrizione fra ore due, altrimenti si avrà per non fatto il trattato.

«Voi cittadino comandante, sarete risponsale della vostra temerità e testardaggine in una situazione tanto disperata come la vostra, che si è di essere senza viveri, e di avere a disputare con una forza cinquecento volte superiore della vostra, piena d’ardore e coraggio, che saprà vendicare i torti da voi e dai vostri ricevuti, assicurandovi per parte di tutta la forza armata che non si darà più alcun quartiere ad alcuno dei vostri.»

Questi sono gli ultimi sentimenti di chi si dichiara con tutta la stima, ecc.

In seguito a quest’intimazione il comandante del forte s’arrese a capitolare proponendo gli articoli seguenti che vengono in parte variati come si vedrà dai numeri corrispondenti.

1° La guarnigione della fortezza di Ceva sortirà domani mattina alle ore otto con armi, bagagli e tamburro battente.