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fiorini di Fiorenza, ma sibbene de minori Floreno...... et maxime.... de Florenis qui tempore dictae promissionis fabricabantur in fabrica Cevae. Consta poi che il fiorino vero di Fiorenza valeva 28 soldi genovesi, e che quelli che fabricabantur in Curia Cevae annis proxime elapsis de voluntate dominorum Marchionum Cevae minus valebat..... sex denariis ianuensibus. Dalle quali cose si deduce come nel 1351, tempo della remissione del fodero fatta dal marchese Oddone agli uomini di Castellino, la zecca continuava a coniar moneta, e singolarmente fiorini d’oro, i quali cursum habebant in Ceva, et in Marchionatu Cevae.

Di questi fiorini d’oro per quanto si sappia più non ve n’esiste alcuno. Si conoscono però delle monete d’argento fra le quali tre descritte dall’illustre scienziato e dotto archeologo, abate Gazzera da Bene, segretario dell’accademia delle scienze di Torino, in apposito discorso tenuto al cospetto di quegli onorandi accademici, e pubblicato dalla Stamperia reale nel 1833.

Le monete ivi descritte ed illustrate sono le seguenti:

1a

D’argento, peso d. 1, g. 3, bontà d. 10 peso Torinese.

Dritto.

Area: scudo collo stemma dei marchesi di Ceva di tre fascie nere in campo d’oro con tre stellette una al disopra, e due altre ai lati dello scudo.

Lembo GVLLielmuS: ET: BONIFacius.

Rovescio.

Area: Croce con quattro stellette una per ciascun angolo.

Lembo : MARCHIONIBus: CEVE.

2a

Id. peso d. 1, 23, bontà den. 10.