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78 memorie storiche di arona

rogative feudali, che prima competevano all’abbazia dei Benedettini, esercitavano in Arona la piena podestà signorile. Arrogaronsi quindi il diritto della nomina degli amministratori del pubblico, la facoltà della curia, e l’elezione del giudice, e stabilirono a tale effetto un locale appellato Corte di giustizia, deputandone il giudice ogni biennio; questo fabbricato che ancora esiste, e la di cui antica struttura è prova dell’asserzione, è quello che si vede in prospetto al porto, il cui porticato sorretto da colonne ottangone di sasso bigio serve per il mercato del grano, ed appartiene in parte alla casa Borromeo, ed in parte ad un beneficio di juspatronato dell’antica famiglia Curioni, originaria di Arona. Li Visconti che per eternare la loro memoria solevano caricare de’ loro stemmi i pubblici edifici, fregiarono questo locale di alcune pitture sugli angoli, fra le quali rimangono ancora gli avanzi di una d’esse rappresentante il tempo e la giustizia sull’angolo di mezzodì; ed in alcune medaglie rotonde sottostanti alle finestre vi fecero collocare dei busti di cotto rappresentanti la loro progenie. Gli Sforza loro successori, vi aggiunsero pure le loro insegne gentilizie vedendovisi ancora presentemmente quelle di Francesco Sforza colle lettere iniziali del suo nome; ed entrata sul principio del 1536 la corte di Spagna in possesso del ducato di Milano, e sue pertinenze, fece apporre a quel locale le sue armi, che in qualche parte ancora si comprendono sopra quelle di Francesco Sforza: e continuò in quel medesimo sito sino all’anno 1564 l’amministrazione della giustizia, avendo poi dovuto il municipio per causa di nuovi regolamenti somministrare in altra situazione la casa e le carceri al giudice.