Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/143

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132 MEMORIE STORICHE

fratelli1. Vantandosi questi di tale acquisto fatto sì facilmente destarono l’invidia d’altri amatori, che portaronsi al dottor Orazio, e n’ebbero de’ disegni, delle figure, delle preparazioni anatomiche, ed altri preziosi avanzi dello studio di Lionardo. Un di que’ che più n’ebbero fu Pompeo Aretino figliuolo del cav. Leoni scolare di Bonarotti, ch’era al servigio del re di Spagna Filippo II, per cui avea fatti tutti i bronzi che sono all’Escuriale. Pompeo promise al dottor Melzi un posto nel Senato di Milano, se riusciagli di riavere i tredici volumi, volendo offerirgli al re Filippo che di tali curiosità era amatore. Lusingato da questa speranza il dott. Orazio andò a mio fratello, pregandolo in ginocchio di rendergli il fattogli regalo; e poichè gli era collega, amico, e benefattore gliene rendè sette. Degli altri sei che restarono alla casa Mazzenta uno ne fu donato al card. Federico Borromeo per la biblioteca ambrosiana2.... Un altro ne diede poi mio fratello ad Ambrogio Figini, che lasciollo al suo erede Ercole Bianchi col resto del suo studio3. Per la premura


  1. Gian Ambrogio Mazzenta si fe’ Bernabita nel 1590.
  2. Egli vi fe’ stampare sulla coperta: Vidi Mazentae patritii Mediol. liberalitate. Anno. MDCIII.
  3. Questo fu poi venduto al sig. Smith inglese; e probabilmente è il libro de’ mulini.