Vasari, che con qualche lautezza vivea, cavalli e domestici avendo, e de’ cavalli volendo i più belli e vivaci; il che far non potea che co’ proprj guadagni. La sua giovinezza, e la vivacità sua gli fecero nascere talora de’ pensieri, che parer possono, e talor furono stravaganti, come il creare de’ pessimi odori, che or noi diremmo gas, con misture di cose inodore, e spignerli invisibilmente nelle stanze per cacciarne chi v’era: il celare allo stesso fine lunghissime e ripiegate budella in modo che, gonfiandole con mantice non veduto, tutto il luogo occupassero: il formare tal congegno, per cui quasi spontanea una tavola del letto s’alzasse a destare e spaventare chi dormìa, e altre simili celie parecchie. Meno inutile fu il suo capriccio di copiare dal vero1 le stravaganti fisionomie che incontrava, per farne le famose sue caricature, nel che
- ↑ Che Lionardo le copiasse dal vero lo rilevo da suoi disegni, ove sovente accanto alla caricatura trovasi il nome o ’l soprannome della persona rappresentata. Così nella figura inferiore a sinistra (di chi guarda) della Tav. XIV del Gerli leggesi: ol bolgia che porta el capelet in cima al co: alla prima figura a destra della Tav. XVII sta scritto: il S.or Gio. Cirello; e alla sottoposta: S. Hieronimo de la Porta; alle due inferiori della Tav. XIX leggesi a destra D. Jaimes, e a sinistra il S.r Bocal. Alla sinistra inferiormente nella Tav. XXI Capatagn Nasotra; e così di molte altre. Queste caricature, siccome appare da nomi scritti in dialetto milanese, furon certamente disegnate da Lionardo in Milano; ma da ciò pur rilevasi che uso egli era a copiarle dal vero.