Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/37

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26 MEMORIE STORICHE

questo accortissimo Principe, avendo, dopo l’assassinio del fratello duca Galeazzo Maria, fatto il progetto di salire sul trono paterno, nel tempo stesso che colla forza e più coll’arte, tolse il comando alla vedova duchessa Bona di Savoia, e la vita a Cecco Simonetta di lei sagace consigliere e ministro, cercò di trarre al suo partito gli uomini più rinomati d’Italia per le scienze e per le lettere, e sopra tutto per le belle arti, le quali avendo, per la protezione de’ Medici, cominciato a risorgere a Firenze e quindi pe’ Visconti a Milano, tanta gloria aveano acquistata a quelle famiglie1.


  1. Non furon mai le arti del disegno interamente trascurate presso di noi. Veggasi nella Storia Pittorica del ch. sig. ab. Lanzi (Tom. II. pag. 386) ove tratta della Scuola Lombarda, come sempre in mezzo alla maggior barbarie che oscurava l’Europa tutta, in Lombardia conservossi e l’uso, e un certo gusto della pittura, della qual cosa parecchi monumenti presso di noi esistenti egli indica, e altri avrebbe potuto indicarne, fra i quali la chiesa pievana, or secolarizzata di Galliano a sei miglia al sud di Como, dipinta nel 1007. Quando Giotto quì venne, certamente prima del 1334, e dipinse il palazzo de’ Visconti, la pittura prese migliori norme, e formossi una scuola, che diede de’ grandi uomini, le opere de’ quali in alcune chiese, e presso qualche famiglia s’ammirano tuttavia. Del risorgimento della scoltura un monumento n’era in s. Francesco, chiesa ora secolarizzata, lavoro del 1316 rappresentante scolpito in marmo il Transito della B. Vergine; e due monumenti ancor ve n’ha, de’ quali uno è il mausoleo di s. Pietro Martire in Sant’Eustorgio, e l’altro di Lanfranco Settala in San Marco: amendue di Giovanni da Pisa, che il primo terminò nel 1339, e poco dopo fe’ l’altro lavoro. Risorse pure l’Architettura quando Gian