Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/47

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36 MEMORIE STORICHE

giamo formare un congegno di carucole e di corde, con cui trasportare in più venerabile e più sicuro luogo, cioè nell’ultima arcata della nave di mezzo della metropolitana, la sacra reliquia del santo Chiodo, che ivi ancor si venera. Al fol. 15 del codice segnato Q. R. in 16, egli ci ha lasciata di tal congegno una doppia figura, cioè una di quattro carucole, e una di tre colle rispettive corde, soggiugnendovi: in Domo alla carucola del Chiodo della Croce.

L’anno 1490 abbiamo la sua già indicata nota esistente nel codice = Della luce e delle ombre = che dimostra d’avere allora scritte quelle sue osservazioni ottiche, e ricominciato un nuovo modello o disegno della statua equestre1. Segue poi nello stesso luogo a dar notizie, poco gloriose al certo, d’un suo scolare o servitore: Jachomo, scriv’egli, venne a star con meco d’età d’anni 10. Ivi narra come questi rubò a lui e ad altri, fra i quali a Marco, e Giannantonio suoi scolari, de’ quali il primo era probabilmente Marco d'Oggiono, e ’l secondo Giannantonio Beltraffio. E per epilogarne i vizj vi pose in margine: ladro, bugiardo, ostinato, ghiotto. Da questo medesimo scritto abbiamo accidentalmente no-


    dalli poeti; li quali Pianeti tutti parlarono in laude della prefata duchessa Isabella, come vedrai leggendola.«

  1. Vedi sopra, pag. 29.