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78 MEMORIE STORICHE

di Lionardo, e quindi da loro venduta, trovasi frequente menzione come proveniente da un dono del duca a Maestro Leonardo Pittore, nelle carte dell’archivio de’ Gesuati, che pochi anni dopo fabbricarono nelle vicinanze di quella vigna il convento di s. Gerolamo, posseduto poi da Gesuiti, quindi da Somaschi, ed ora secolarizzato.

Fu questo senza dubbio l’ultimo tratto di generosità che con Lionardo usò il Moro, poichè essendogli venuto addosso con possente esercito il re di Francia, a cui, mal consigliati, collegati s’erano i Veneziani e ’l Papa, fu costretto a fuggire, e seco portò quanto di prezioso aveva, e ’l danaro tutto; interamente esausto, al dir del Corio, lasciando l’erario. Nè certo i Francesi, e molto meno i Milanesi loro collegatisi, diedersi cura de’ Letterati, e degli Artisti, e de’ bei monumenti dell’arte: anzi sappiamo da Corio che distrussero la magnifica stalla di Galeazzo Sanseverino da Lionardo disegnata; e, ciò che sommamente deve aver rattristato quest’artista fu il vedere che, come narra il cav. Sabbà da Castiglione1,»la forma (cioè il modello) del cavallo, intorno a cui Lionardo avea sedici anni continui consumati, per ignorantia e trascuratezza d’alcuni, i quali,


  1. Ricordi, pag. 109.