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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/115

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di Vicarello, e si volgesse poi verso Viano per condurre a Bieda e Toscanella. Questa strada antichissima, malgrado che presentasse qualche asprezza per passarvi coi carri poteasi anche in oggi ridurre all ’uso istesso pel quale fu aperta, secondo i progetti che eransi già concepiti, se la perfidia e malignità degli uomini come dissi, non si fosse occupata di quella vergognosissima lotta le cui conseguenze portarono danno notabile al commercio del paese con Roma, e con altri luoghi rispettabili ad esso limitrofi. Grazie sieno pur rese al cielo, giacchè questa strada non più mancherà qual principale risorsa al paese, che progettata sopra linea nuova partendo da Trevignano fino alla via Cassia presso monte Rosi riattiva il commercio interrotto fin qui coi Romani. Questo progetto ancora e la sua esecuzione dovremo alle cure del nostro Principe che intanto si adopra a richiamare l’ottimo Sig. Duca Don Marino Torlonia padrone tanto benemerito di Bracciano, non che il venerabil Collegio Germanico Ungarico al ristabilimento della detta strada Aurelia sarà quindi ai Trevignanesi, Braccianesi ed affittuari delle due tenute di Vicarello e S. Maria in Celsano di non poca risorsa in virtù dello smercio de’ loro prodotti e derrate, e rendendo più facile ed agevole l’accesso alle Terme Aureliane saprà finalmente porgere il più efficace eccitamento al regnante Sovrano,che in se riunisce tutte le più luminose virtù per ben reggere e governare i popoli a lui dalla divina provvidenza affidati, d’imporre finalmente che fornite esse siano di un locale anche più proprio più decente e più comodo di quello esiste al presente e de’ mezzi necessarii alle persone bisognevoli di quelle acque salutifere, affinchè torni a ravvivarsi nell ’ egra umanità quella costante fiducia di guarigione, che ha mai sempre sperimentata da quelle acque mirabili così trascurate pur troppo in passato non senza convinzione del più vergognoso disprezzo ed insulto altresì alla provida natura stessa. Ritornando finalmente al mio assunto, giova sperare che lettori imparziali e scevri di umani riguardi non ricus eranno di arrendersi alla verità, e secondo le prove, ragioni e monumenti, che mi sono studiato di porre sott’occhio fin quì, ed altre osservazioni non meno importanti, che riporteremo appresso non isdegneranno firmare quel giusto decreto che meritano.