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404 della chiesa cattedrale di benevento

Allora fu che ai muri i k furono sostituite le colonne g, mentre prima vi erano soltanto le colonne l. E poichè il numero delle colonne antiche disponibili era forse deficiente, così le prime furono spaziate a distanza doppia delle antiche; per tal guisa che mentre le arcate della nave centrale sono a pieno centro, rialzato alquanto sui capitelli delle colonne, quelle delle navi laterali son formate da segmento circolare, e quindi a sesto scemo.

Quando il tempio era a tre navi, era eziandio più lungo: di fatti (Tav. LVII) vedesi ancor oggi che l’ultima finestra i presso l’attuale muro di facciata a b c fu da esso tagliata insieme all’arcata inferiore m. Per conseguenza volendo ritenere che sia stato più lungo di una sola arcata, cioè di questa tagliata, il muro di facciata (Tav. LV) che ora è al posto e f, doveva stare al posto c d. E dinanzi doveva esservi il portico F, come nelle antiche basiliche, preceduto dalla scala z.

Allora il tempio era a croce latina, della quale esiste ancora il braccio G (Tav. LV) verso la via del SS. Sagramento, conservato integralmente nel tratto k n o p. Sulla facciata esterna n o vedonsi ancora le antiche finestre strette ed alte a sesto intero con schiancio all’esterno le quali illuminano il vuoto G alle spalle del nuovo organo. L’altro braccio H esistette forse sino al tremuoto del 1688, imperocchè lo si vede chiaramente rappresentato sull’antica pianta anteriore a quel tremuoto, da me rinvenuta (Tav. LIX) in pergamena nell’Archivio della R. Mensa Arcivescovile.1 Disparve dopo le trasformazioni operatevi da Orsini. Di lato alla nave E (Tav. LV) vi sono due muri (m l ed m n Tav. LV, e m e n Tav. LVIII), il primo dei quali dovette essere costruito con la nave stessa ed il secondo da Orsini poco prima del sudetto tremuoto, facendoci conoscere Sarnelli2 che allora le cinque navi non caddero per essere le due mura laterali nuove e ben fatte.


  1. Dal volume in pergamene «Inventarium bonorum R. Mensae Archiepiscopalis Beneventanae» dell’anno 1599, sotto l’Arciv. Massimiliano Palombari. Dello stesso anno sono la pianta della Cattedrale e il prospetto della Basilica di S. Bartolomeo, delineati in tal volume ai fol. 10 a tergo e 12 a tergo.
  2. Mem. Cronol. pag. 165 e 166.