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della chiesa cattedrale di benevento 465


E che l’autore non abbia fatta l’opera di getto, parmi derivare, oltre che dalla tecnica e dallo stile differenti delle varieFig. 22. membra, anche dal suo dire: «Hoc opus sculptum struxit sic ordine coniunctum de Monteforte Nicolaus hic genuflexus. Dunque egli, paragonando quasi l’opera sua ad altra anteriore, e per volerci tramandare che egli fosse stato, più che un restauratore, il compositore, ma non mai l’autore di tutte le parti di essa, ci ha lasciato inciso sul marmo averla egli composta con quest’ordine.

Ma egli compose due amboni, o un solo, più grande di ciascuno degli altri?

Pria di tutto riflettasi che egli in tutte e due le iscrizioni ci parla di una sola opera in numero singolare: Hoc opus sculptum, ed Hoc opus egregium. Se fossero state due le opere, si sarebbe espresso in plurale. Nè può intendersi che abbia messe quelle iscrizioni una per parte ai due amboni, e che poi in processo di tempo sieno state riunite in un solo; imperocchè esse non sono identiche, nè possono attribuirsi a due amboni isolati, essendovi notizie in una, che mancano nell’altra, essendo, oltre al nome dell’autore, indicata la patria di lui in una, e nell’altra la data dell’opera.