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ATTO PRIMO

SCENA I

Gran portico del palazzo reale corrispondente alle sponde dell’Eufrate. Trono da un lato, alla sinistra del quale un sedile piú basso per Tamiri. In faccia al suddetto trono tre altri sedili. Ara nel mezzo col simulacro di Belo, deitá de’ caldei. Gran ponte praticabile ornato di statue. Vista di tende e soldati sull’altra sponda.

Semiramide creduta Nino, con guardie; poi Sibari.

Semiramide. Olá! sappia Tamiri

che i principi son pronti,
che fuman l’are, che al solenne rito
di giá l’ora s’appressa,
che il re l’attende. (ricevuto l’ordine, parte una guardia: nel mentre che parla Semiramide, esce Sibari, guardandola con meraviglia)
Sibari.   (Io non m’inganno: è dessa!)
Lascia che a’ piedi tuoi... (s’inginocchia)
Semiramide.   Sibari! (Oh dèi!)
S’allontani ciascun. (le guardie si ritirano in lontano)
  (Che incontro!) Sorgi.
Dall’Egitto in Assiria
quale affar ti conduce?
Sibari.   È noto altrove
che la real Tamiri,
dell’impero de’ battri unica erede,
qui scegliendo lo sposo, oggi decide
l’ostinate contese,
che il volto suo, che il suo retaggio accese.