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14 | vi - semiramide |
Mirteo. E poi si spera.
Ircano. Miserabil mercé! No, d’involarti
il pregio di gentil non ho desio.
Ciascun siegua il suo stile; io sieguo il mio. (parte)
SCENA VII
Mirteo solo.
sopra gli affetti tuoi
regnar cosí! Ma non è ver: se un giorno
al par di me cadrai
in servitú d’una crudele e bella,
sarai men franco e cangerai favella.
Bel piacer saria d’un core
quel potere a suo talento,
quando Amor gli dá tormento,
ritornare in libertá.
Ma non lice; e vuole Amore
che a soffrir l’alma s’avvezzi,
e che adori anche i disprezzi
d’una barbara beltá. (parte)
SCENA VIII
Orti pensili.
Scitalce e Sibari.
Semiramide in Nino? A me la scopre
il girar de’ suoi sguardi
placidi al moto, il favellar, la voce,